Quistello, adagiato sulla riva destra del fiume Secchia, deriverebbe il proprio nome dal “Custellum”, un emissario del Po Vecchio che scorreva a fianco dell'abitato e lo delimitava sul lato settentrionale. Il toponimo “Custello” compare nel celebre atto di donazione, risalente al 1007, con cui Tedaldo di Canossa dona il territorio, il castello e la chiesa a San Benedetto, segnando la fondazione del celebre monastero polironiano.
In effetti, il territorio di Quistello presenta una rilevanza archeologica come hanno sottolineato i recenti scavi che hanno portato alla luce insediamenti tardoantichi e romani, in particolare nella frazione di Nuvolato, e gli studi effettuati nell'area del vecchio castello dove sono stati ritrovati pregiati reperti di ceramiche rinascimentali.
La zona restò di proprietà della famiglia Gonzaga fino al 1708 per poi passare agli Austriaci e seguire le sorti storiche degli altri Comuni mantovani.
Nel capoluogo è da visitare la chiesa intitolata a S. Bartolomeo che fu ricostruita con le pietre del demolito castello nel 1732 su disegno del ticinese Giovanni Maria Borsotto: all’interno, di notevole pregio una Via Crucis dell’artista mantovano Lanfranco e una tavola con figure in rilievo della Madonna delle Grazie.
Di indubbio valore la Pinacoteca Civica che custodisce opere dalla fine dell’800 alla seconda metà del ‘900 di artisti mantovani di grande fama.
Nella frazione di Nuvolato troviamo la chiesa romanico - matildica di S. Fiorentino Martire dell'XI° sec., che conserva all’interno resti pittorici di affreschi del XV° e XVI° sec.; nella località, definita d’autore, vi è la sede del Museo Diffuso “Giuseppe Gorni”, architetto e artista del ‘900 di fama internazionale che qui e nei Comuni limitrofi realizzò numerose opere scultoree, architettoniche e grafiche.
Il Comune di Quistello offre inoltre un interessante percorso ambientale e naturalistico nel Parco delle Golene della Foce, che dal Fiume Secchia arriva sino al Po, e un eccellente patrimonio enogastronomico di prodotti tipici certificati come il Lambrusco DOC, la Pera IGP e il Parmigiano Reggiano.