Tartufaie. Questa è la definizione che viene data alle aree con la presenza di piante simbionti dove crescono e si riproducono i tartufi. Come accade per ogni specie, anche il tartufo, per potersi sviluppare, ha bisogno di aree con un giusto equilibrio geologico e climatico: queste sono definite aree a vocazione tartufigena.
Il Basso Mantovano, ad esempio, dove il paesaggio è pianeggiante, d’origine alluvionale, è una tartufaia naturale per il Tuber magnatum Pico, o Tartufo bianco pregiato.
Quest’area, segnata dallo stretto rapporto con il fiume Po e compresa fra i 28 e i 5 metri sul livello del mare, trova il suo “epicentro tartufigeno” nel comune diBorgofranco sul Po.
Ma non solo. Le medie alture tipiche delle colline moreniche dell’Alto Mantovanodove il terreno è ricco di scheletro divengono, invece, l’habitat naturale per diverse altre specie di tartufo, compreso il Tuber melanosporum o Tartufo nero pregiato.
Importante, per la diffusione e lo sviluppo del tartufo, è anche la presenza di piante con cui possa stabilire un rapporto di micorriza.
Le zone di nascita e riproduzione del tartufo si distinguono in tre categorie:
- zone ad alta vocazione:
dove le condizioni pedoclimatiche e ambientali
sono estremamente favorevoli alla crescita dei tartufi.
Qui si ha un’alta densità di piante micorrizate
con abbondante produzione di tartufi.
- zone a vocazione normale:
sono zone in cui esistono molte delle condizioni
per la crescita dei tartufi.
- zone a bassa vocazione:
zone nelle quali si ha la presenza di varietà poco pregiate e le raccolte sono sporadiche od occasionali.
Il Basso Mantovano, ad esempio, dove il paesaggio è pianeggiante, d’origine alluvionale, è una tartufaia naturale per il Tuber magnatum Pico, o Tartufo bianco pregiato.
Quest’area, segnata dallo stretto rapporto con il fiume Po e compresa fra i 28 e i 5 metri sul livello del mare, trova il suo “epicentro tartufigeno” nel comune diBorgofranco sul Po.
Ma non solo. Le medie alture tipiche delle colline moreniche dell’Alto Mantovanodove il terreno è ricco di scheletro divengono, invece, l’habitat naturale per diverse altre specie di tartufo, compreso il Tuber melanosporum o Tartufo nero pregiato.
Importante, per la diffusione e lo sviluppo del tartufo, è anche la presenza di piante con cui possa stabilire un rapporto di micorriza.
Le zone di nascita e riproduzione del tartufo si distinguono in tre categorie:
- zone ad alta vocazione:
dove le condizioni pedoclimatiche e ambientali
sono estremamente favorevoli alla crescita dei tartufi.
Qui si ha un’alta densità di piante micorrizate
con abbondante produzione di tartufi.
- zone a vocazione normale:
sono zone in cui esistono molte delle condizioni
per la crescita dei tartufi.
- zone a bassa vocazione:
zone nelle quali si ha la presenza di varietà poco pregiate e le raccolte sono sporadiche od occasionali.